martedì 19 aprile 2016

IL FATTO QUOTIDIANO: 2.200 COMUNI SI RIBELLANO AD ANCI

Domenica 17 aprile su IL FATTO QUOTIDIANO un’intera pagina dedicata alla lettera aperta di ASMEL. Una presa di posizione forte, ma necessaria per contrastare il disegno egemonico di un’ANCI sempre più autoreferenziale, che spoglia le autonomie locali delle competenze e delle funzioni proprie attraverso artificiosi accorpamenti da realizzare non più per gli Enti sotto i 5.000 abitanti, ma per tutti quelli al di fuori delle aree metropolitane. Di qui le denunce di un sistema distorsivo che rischia di cancellare secoli di storia e buone prassi amministrative che hanno creato risparmi ed efficienza. Di qui la proposta di rappresentanza nel prossimo Senato delle AutonomieClicca qui per leggere la lettera integrale di ASMEL   

2 commenti:

  1. Purtroppo quanto riportato ricalca la pura verità che si presagiva da tempo.
    Noi dell’area metropolitana di Torino, avendo come Sindaco Metropolitano il sindaco di Torino, nonché presidente dell’ANCI e futuro(se a ottobre non cambiano le cose col referendum) Senatore Piero Fassino, questo spartito delle fusioni lo conosciamo a memoria e credetemi la musica non è delle più celestiali.
    La colpa di tutto è dei piccoli Comuni, dalla disoccupazione al debito pubblico (non ci hanno ancora accusati della legge Fornero), tutto quello che non funziona è da imputare a chi ha i bilanci in regola, chi vive e lavora volontariamente per il proprio territorio, chi tutti i giorni riceve e cerca di ovviare ai problemi dei propri cittadini, eroga servizi con sempre minori entrate ed è coinvolto in prima persona per far funzionare il proprio ente.
    Credo che decreti salva piccoli Comuni non ne siano mai stati fatti, mentre, se non ricordo male per le Grandi Città (la Capitale credo sia ormai in testa da tempo in questa speciale classifica di decreti salva…)tutti gli anni se ne approvano. Noi rientriamo nel patto di stabilità senza sforare, le grandi città sforano e non pagano, anzi, vengono aiutate e viene subito approvato un decreto che aiuta chi ha sforato, tanto paga sempre “Pantalone”, togliendo trasferimenti e contributi vari.(guarda caso ai piccoli Comuni che non hanno sforato)
    I Comuni hanno fatto la Storia dell’Italia, dal Medio Evo ai giorni nostri. Chi ha più primavere di quelle che ho io, ricorderà che durante il ventennio questo esperimento delle fusioni era già stato fatto. Risultato…
    A fine guerra si era tornati come prima perché i risultati non erano stati ritenuti validi ed era indispensabile averne per riprendersi dalla distruzione.
    A distanza di 70 anni si ripropone la stessa ricetta, riveduta e corretta da chef “stellati”, ma non conta chi la propone, il risultato di un piatto avariato rimane…sempre quello.
    Noi siamo rimasti gli unici a difendere il territorio dove siamo vissuti, dove abbiamo costruito e dove abbiamo amministrato per il bene della nostra popolazione e per il futuro del nostro territorio.
    Territorio del quale siamo e rimarremo gli unici rappresentanti e interlocutori.
    Per certo so che la lotta sarà impari, ma non dimentichiamo che nella Storia un certo Davide sconfisse Golia…noi siamo tanti Davide. E poi le cose fatte per obbligatorietà e per imposizione non hanno mai portato da nessuna parte e soprattutto non hanno mai portato benefici.

    DA il Sindaco di Burolo

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  2. DA il Sindaco di Pagnacco

    Gentile Dott. Pinto,
    in Friuli purtroppo siamo più avanti. La riforma della presidente Seracchiani ha obbligato 56 comuni a ricorrere al TAR e siamo in attesa di una sentenza il 26 maggio 2016. Se le interessa provi a guardare sul sito della regione fvg la legge 26/2014.
    Restando a disposizione
    la saluto cordialmente

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